Punti di vista – Martine Vanderschueren

Un romanzo permeato da una genuina dolcezza, da un’amara nostalgia, che ci parla anche di seconde occasioni e di come rimediare agli errori inconsci del passato.

Attraverso i “punti di vista” principalmente di Roberta e della sua famiglia, in secondo luogo di Maria e di sua figlia Valeria, scopriamo dunque, in un alternarsi di brevi capitoli, i pensieri dei personaggi, che sembrano come scritti in un diario segreto o espressi così come vengono, nel flusso della loro mente.

Da sfondo fa la pandemia globale che ci ha coinvolto e sconvolto, ma la narrazione non risulta pesante né penosa, la situazione si accetta come un qualcosa che esiste e che, nonostante ciò, non impedisce di continuare a vivere e di fare le proprie esperienze.

Infatti i protagonisti, approfittando del momento di tregua concesso nell’estate del 2020, viaggiano e si rincontrano, colmano le distante e si riabbracciano, ritrovando anche persone perse molto tempo prima.

Un evento inaspettato, andando verso il finale, scompiglia le carte e fa temere il peggio, regalando momenti di tensione e di emozione.

Uno stile semplice e molto scorrevole, da leggere d’un fiato per lasciarsi coinvolgere dalle vite e dai sentimenti di persone comuni, persone che cercano solo di affrontare al meglio la vita, di trovare la serenità tanto agognata, circondati dagli affetti di sempre e dai nuovi che sbocciano o tornano dai meandri della mente.

“L’amore fa questo effetto. Ti cerca, ti scova, ti avvicina, ti stravolge, ti gira le spalle per tornare più vero di prima, si fa aspettare, ti stravolge di nuovo e ti fa sentire la regina del tuo mondo incantato.”

Concludo con una nota di apprezzamento per l’umiltà dell’autrice che, nei ringraziamenti, esordisce con la frase: “non sono una scrittrice”. Beh, volevo dirti che invece lo sei e che hai fatto benissimo a tirar fuori questa storia dal cassetto, lasciandoti guidare dall’ispirazione di quella giornata di pioggia.

Elena Inuso