Io non credo nel destino – Elena Inuso
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Flora
A dir poco stupendooooo!!! La tua abilità nello scrivere è nota,inutile ripetermi,ma l’intreccio e le tematiche…mai mi sarei aspettata tutto ciò!! Altro che colpo di scena!! Il mio debole vero sono i tuoi personaggi tormentati,ma qui ti sei superata!!stavo aspettando il lieto fine,ti dico la verità,ma lo hai risolto in un modo che mai avrei immaginato!! Sei veramente nata per fare questo!!! Come sempre mi sono immedesimata, mi hai fatto calare dentro e ho percepito quel senso di angoscia misto a voglia di rivivere!!!Attualissimo,impegnato…un mistero fino all’ultima pagina!!!i miei complimenti,pochi libri mi hanno trasmesso quella voglia di “solo un altro capitolo e poi dormo,ancora un altro”…e così fino a divorarlo!!!Adoro le tue frasi finali,quel virgolettato!!la descrizione minuziosa dei luoghi,soprattutto il banchetto di nozze,veramente sublime!!! Sono onesta,veramente, è un libro meraviglioso…ti riconfermi per me!!! Grazie davvero!!
Cristina
Prima con “Lo specchio dell’anima”, adesso con “IO NON CREDO NEL DESTINO”, Elena Inuso ha il merito di avermi fatto riscoprire il piacere della lettura, dopo anni in cui gli unici testi che riuscivo a leggere (essendone obbligata) erano quelli universitari.
Eppure Elena ha saputo coinvolgermi e travolgermi in storie così intense, autentiche, credibili.
Ed ecco che ben presto il tempo dedicato alla lettura, è diventato un momento unico e prezioso… un rifugio dalla realtà.
“Io non credo nel Destino” è un libro che cattura subito, già dal titolo, dalla copertina di grande impatto dalla quale non solo traspare la bellezza esteriore della protagonista, Becca, aspirante attrice, ma in particolar modo il suo tormento interiore dettato dalle enormi difficoltà a cui la vita con il suo destino, a volte salvifico, a volte beffardo l’ha messa davanti, nonostante la sua giovane età.
Credo di non esagerare dicendo che “Io non credo nel destino” è diventato uno tra i romanzi a cui mi sento più affezionata… non solo per via dei personaggi che, seppure molto diversi tra loro, alla fine ti ritrovi ad amare in egual modo, ma soprattutto per l’importanza dei temi trattati, tra cui: Amore, amicizia, voglia di rivalsa, eutanasia… tematiche che necessitano di essere trattate con maturità, rispetto ed estrema delicatezza, risultato che, a mio avviso, Elena è stata molto abile a raggiungere.
Finito di leggere il libro, con gli occhi colmi di lacrime e commozione, mi sono detta: “Questo libro avrà successo!”. Ed è il lieto fine, “nonostante tutto”, come quello dei suoi romanzi, che auguro ad Elena dal profondo del mio cuore… di essere letta da un pubblico sempre più vasto, ed apprezzata come merita.
Cara Elena, ricorda però che il vero successo è arrivare dritto al cuore delle persone… che siano 10, 100, o un milione! E la tua penna ha già fatto breccia nel cuore di moltissimi!
#iononcredoneldestino di @elenussya
GRAZIE PER LE MERAVIGLIOSE STORIE CHE CI REGALI
Marilù – BookLovers
Io non credo nel destino.Ma cos’è il destino? L’insieme imponderabile delle cause che determinano gli accadimenti della nostra vita oppure la strada che giorno dopo giorno costruiamo più o meno consapevolmente?Era da tempo che non leggevo un romanzo rosa e, sinceramente, non ne sentivo la mancanza.È accaduto però che mi sia offerta di leggere il libro di una giovane scrittrice per poi parlarne sulla pagina BookLovers.Le molle che hanno fatto scattare la mia proposta sono state la tenacia e la gentilezza con le quali l’autrice ha risposto ad ogni sorta di critica sia arrivata alla copertina di questo suo secondo romanzo.Non mi piace giudicare dalle apparenze e soprattutto cerco di manifestare il mio eventuale dissenso con garbo e rispetto.Così la mia curiosità è stata solleticata e ho pensato “ perché no “ ?!Lo stile di Elena Inuso è lineare, preciso, curato e smorza con equilibrio i toni melensi di un romanzo rosa. La storia è ambientata in Calabria,in una Reggio Calabria che molti non conoscono, dove si respirano i profumi e si raccontano le sfumature di una terra bellissima e purtroppo maltrattata.Personalmente non ho riscontrato particolare affinità caratteriale con la protagonista , a volte le sue reazioni mi sono parse eccessive e nevrotiche, quasi adolescenziali.L’autrice ha avuto il coraggio di raccontare una storia d’amore trattando anche temi complessi e delicati come la disabilità e l’eutanasia senza stravolgere l’armonia e la natura del romanzo.Lo fa in modo spontaneo e soprattutto rispettoso dei dissidi e dei moti interiori che accompagnano determinate scelte e condizioni.Ritengo da sempre che la prospettiva giusta per parlare di un libro, qualsiasi esso sia, consista nel porsi accanto al libro…talvolta dentro…ma sicuramente non sopra e non sotto.Io la penso così.Gli amanti del genere non rimarranno delusi lasciandosi trasportare dagli eventi narrati.
Marilù Iavarone, BookLover.
Tra le poche (pochissime) certezze che ho nella vita una di queste riguarda i libri: cerco e amo le storie inaspettate, quelle dal finale mai scontato. Quando leggo devo poter pensare “e ora cosa succederà?”, “come finirà?”.
Con “Io non credo nel destino” è andata esattamente così: fino a pochi capitoli dalla fine non si può immaginare quello che sta per accadere ai protagonisti di questo splendido romance ricco di colpi di scena, drammatici e non, che rendono la storia per niente banale.
Nella scena iniziale conosciamo Simone in uno dei momenti più belli della sua vita, il suo passato di rinunce lo ha portato a crescere in fretta e a vedere nel raggiungimento dei propri obiettivi il modo per riscattarsi dalle cattiverie subite in passato dai suoi coetanei.
Dopo aver aiutato economicamente i suoi genitori ed essersi sposato con Rebecca, una ragazza forte e determinata che vede il matrimonio come il coronamento di tutti i sogni, per Simone è finalmente arrivato il momento di soddisfare una delle sue più grandi passioni: comprare una moto ma il destino ha altri piani per lui.
La moglie Becca si troverà a dover decidere per entrambi e a rivedere le proprie scelte. Il suo sogno è sempre stato recitare ma la vita reale rende tutto ciò molto lontano dall’essere realizzato.
Nell’ultimo periodo sembra vivere come in trappola e questo la rende insicura su quello che vuole veramente.
I suoi punti di riferimento sono Lorena e Maya, le sue amiche, essenziali per superare i momenti difficili e per permetterle di ritrovare un posto nel mondo.
Senza di loro Becca si sente persa e si ritrova in balia degli eventi e delle scelte altrui, immobile tra la paura di essere una delusione per gli altri e di non riuscire più a essere se stessa.
Una serie di strane coincidenze faranno avvicinare Becca alla concreta possibilità di realizzare i suoi sogni ma il passato ha ancora in serbo scelte importanti e difficili da prendere.
Secondo voi esiste un destino prestabilito o siamo noi i veri artefici delle nostra vita❓
“Io non credo nel destino” è una storia introspettiva dai tratti drammatici ma che ci regala un meraviglioso messaggio sull’amore per la vita.
Oltre ai temi dell’amore e dell’amicizia, vengono trattati anche altre tematiche molto significative come la malattia e la sofferenza fisica.
Ringrazio di cuore l’autrice @elenussya per avermi regalato questa intensa storia intrisa di speranza.
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“Io non credo nel destino” di Elena Inuso è un romanzo che inizialmente presenta sfumature rosa, ma che piano piano si trasforma in una storia struggente e profonda. La protagonista, Becca, una giovane donna contesa da due uomini e il cui sogno è quello di fare l’attrice, si ritroverà catapultata in una situazione imprevista e talmente dolorosa da mettere a dura prova i suoi sentimenti e il suo equilibrio psichico. Questa donna si vedrà costretta a trovare la forza di prendere una decisione tremenda. È già il secondo romanzo che leggo di questa autrice piena di talento ed è il secondo romanzo che reputo eccellente. “Io non credo nel destino” è una storia che, oltre all’amore, affronta temi complessi quali la malattia, la sofferenza, la disabilità e l’eutanasia. Davvero un’opera densa di significato, che mostra come gli eventi drammatici facciano parte della nostra vita e a volte servano a crescere e a diventare più forti. In qualsiasi circostanza, tuttavia, non bisogna mai smettere di sperare, perché non si sa mai cosa il destino abbia in serbo per noi.
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