Autori emergenti

Teresina e la forza dell’amore – Marina Mobilio

Se proprio vogliamo dare al terribile periodo di pandemia che stiamo vivendo almeno un merito, questo è l’aver permesso all’arte e alla creatività di esplodere in modo incontrollato, nella tranquillità delle nostre case in cui tutti siamo stati (e forse dovremmo essere ancora) rilegati.

È così che è nato anche questo romanzo, che l’autrice coltivava da tempo e che ha potuto sviluppare durante la quarantena forzata.

L’idea è pregevole: dare merito a donne comuni, che non hanno particolari riconoscimenti scientifici o culturali, ma che, lo stesso, hanno fatto (e vissuto) la storia.

Una di queste grandi donne è Teresa, detta amichevolmente Teresina, perché si faceva amare e voler bene da tutti. E ora che conosco la sua storia le voglio un po’ bene anche io, come fosse una mia parente lontana che vuole condividere con me le sue gioie e i suoi dolori.

Teresa è stata dapprima una bambina vivace e ribelle, desiderosa di studiare come i suoi fratelli maschi, di allontanarsi dalla limitatezza del paesino lucano di montagna che era tutto ciò che conosceva del mondo, di trovare l’amore e di emanciparsi. Poi, una volta sposata e scoperta la bellezza di alcune zone d’Italia (Napoli, Torino, Parma), è stata una mamma e una moglie premurosa e dedita alla lettura, all’arte, alla vita sociale. Infine, a causa di un destino avverso, ha dovuto prendere su di sé tutto il peso della famiglia, rimboccarsi le maniche come la donna testarda e intraprendente che è sempre stata, e reinventare la sua vita.

Il periodo storico in cui ha vissuto, di certo, non le ha reso le cose facili: due guerre mondiali che hanno decimato la popolazione, una dittatura e una terribile epidemia di spagnola che tanto mi ha ricordato quella che purtroppo si è imbattuta su di noi da più di un anno ormai, facendomi pensare a quanto ciclico possa essere il corso degli eventi.

Ma lei “in qualche modo si era vaccinata contro le avversità” e dunque ha continuato ad andare avanti, a “resistere”, imperterrita, aspettando tempi migliori e facendo del suo meglio per alleviare i problemi dei suoi cari, vicini e lontani.

Un romanzo scritto con accuratezza e proprietà di linguaggio, che ci fa ripercorrere la storia della nostra bella Italia attraverso gli occhi di chi quegli eventi non li legge nei libri, ma li subisce in prima linea, con le paure e le incertezze del tempo, con l’unica ancora costituita dalla famiglia, vista come il bene più prezioso del mondo, da tutelare a ogni costo.

Faccio i complimenti all’autrice per lo sforzo di ricostruzione storica, per le descrizioni dei luoghi e delle usanze e per l’insegnamento sotteso: quello di aborrire, per sempre, qualsiasi guerra o violenza e di imparare dagli errori del passato.

Elena Inuso

Informazioni sull'autore

Sono Elena Inuso, giovane avvocato e scrittrice. I miei romanzi: "Lo Specchio dell'Anima" - Leonida Edizioni, 2019; "Io non credo nel destino", Laruffa Editore, 2021.

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