Questo romanzo mi ha incuriosito immediatamente per le tematiche trattate. Ho sempre apprezzato il genere fantasy, perché permette di perdersi in mondi paralleli che spesso accendono la nostra immaginazione e ci catapultano in situazioni al limite del reale. Tuttavia, devo dire che questo non è un semplice romanzo “fantasy”, anzi, al contrario, tra le dinamiche dei personaggi e i loro sentimenti, ben narrati dall’autrice, si innescano degli aspetti di carattere scientifico e medico, descritti in modo approfondito e dettagliato, ma mai tali da risultare pesanti o ridondanti.
Si tratta della storia di Matilde Campi, una solo apparentemente giovane e bellissima donna, che tuttavia vive una maledizione che le impedisce di essere felice. Quanti di noi vorrebbero il “dono” dell’eterna giovinezza? La capacità di non invecchiare e di restare sempre attraenti, forti e vivaci, anche mentalmente? L’inestimabile premio di non dover subire gli effetti del tempo e, non solo, di non sentire il peso del suo passare, dedicandoci per sempre alle nostre passioni, affetti, desideri…
Questo è ciò che noi immaginiamo accadrebbe. Ma per Matilde la drammatica realtà è tutt’altra: lei ha assistito i suoi cari mentre invecchiavano e morivano, ha subìto tanto dolore, si è vista negata la possibilità di continuare liberamente la sua esistenza, perché nessuno crede alla sua età biologica e persino rinnovare la carta d’identità e la patente si sono rivelati degli ostacoli insormontabili. Che fare, allora? Nascondersi per sempre o reagire e tornare a vivere?
Senza dilungarmi troppo, con il rischio di rivelare qualcosa che solo leggendo si potrà scoprire, faccio i miei complimenti all’autrice, Mariele Rosina, per aver saputo trasporre elegantemente le sue conoscenze frutto di una vita di lavoro nel campo medico (cosa per cui la ammiro molto), mescolandole con le vite di personaggi ben delineati e creando una storia che parla d’amore, del tempo, della felicità, della ricerca medica e di altruismo.
Aggiungo che Mariele, decidendo di dedicarsi alla passione per la scrittura dopo il suo pensionamento, dimostra che, anche se “il tempo è un tiranno […] che inchioda l’individuo alle scadenze, sottraendogli quella libertà a cui avrebbe diritto“, non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni.
Elena Inuso
Sono Elena Inuso, giovane avvocato e scrittrice. I miei romanzi: “Lo Specchio dell’Anima” – Leonida Edizioni, 2019; “Io non credo nel destino”, Laruffa Editore, 2021.
Grazie, Elena, della bella recensione che ha centrato in pieno il significato del romanzo.
È importante per un autore ricevere riscontro dai lettori, specialmente se sono bravi scrittori come te.
È stato un piacere leggerti Mariele e grazie dei complimenti!